
Presolana di Castione - Via A Federico
Una delle più belle classiche del versante sud. Risale con arrampicata elegante e aerea una linea logica di placche e fessure, fino a raggiungere i prati sommitali della Presolana di Castione, un versante meno noto e frequentato rispetto a quello della Presolana del Prato. La via è stata dedicata a Federico Madonna, noto sassista degli anni 70-80, molto attivo in Val di Mello, prematuramente scomparso annegando durante una discesa in canoa. Ambiente selvaggio e solitario, spesso invaso dalle nebbie, che contribuiscono a creare il tipico alone di misteriosa magia che caratterizza questi luoghi. Roccia buona su gran parte del percorso. La via segue la linea di minor resistenza della parete, possente e verticale. Con qualche tratto di raccordo su belle placche e pilastri raggiunge diedri e fessure, tra cui molto bella quella del quarto tiro. Impegnativo, se superato in libera, l’ultimo tiro.
Avvicinamento
Si percorre la strada sterrata che entra in Valzurio fin dove possibile (l’ultimo tratto è accidentato e l’accesso su tutto il precorso è regolamentato). Indi si traversa il bel piano dove sono collocate le baite Moschel; poco dopo si incontra, a destra, il bivio per il Rifugio Olmo. Lo si raggiunge e si prosegue ancora per circa mezz’ora fino alla base della parete. La via attacca indicativamente sotto la verticale di una enorme nicchia a metà parete. Necessarie 2-3 ore di avvicinamento, quattro ore per la via e due ore abbondanti per rientrare all’auto.
Via
1° TIRO: Risalire, obliquando leggermente a destra, la placca compatta con appigli rovesci e solcata da una fessura. Nella parte alta è possibile aiutarsi con alcuni chiodi sino alla cengetta erbosa della sosta (30 m, V+, V e A0).
2° TIRO: Traversare orizzontalmente a sinistra sulla cengetta erbosa per 8 metri. Aggirato uno spigoletto, salire in verticale con qualche passo non facile sino alla sosta (15 m, I e V-).
3° TIRO: In bella esposizione traversare orizzontalmente sfruttando una fessurina per le mani sino alla base di una seconda fessura più marcata a forma di mezzaluna. Risalirla a a fatica raggiungendo un breve tratto più semplice che conduce ad una serie di placche molto compatte da traversare verso destra sino alla sosta (30 m, V+ e VI-).
4° TIRO: Aggirare sulla sinistra un roccione e puntare alla base di una marcata fessura verticale, da vincere con tecnica alla Dülfer. Il tratto centrale della fessura, strapiombante, può essere azzerato con un apposito cordino in una clessidra. Più sopra traversare con difficoltà a destra e sostare su un terrazzino alla base di un tetto trinagolare fessurato (35 m, V e VI-).
5° TIRO: Salire la placca limitata a destra dalla fessura e in alto piegare su un vago spigoletto sulla sinistra. Con passi tecnici risalire il liscio spigoletto arrotondato sino al suo termine ai piedi di un muro strapiombante. Ignorare la sosta a spit sulla sinistra e proseguire quasi orizzontalmente sulle roccette appoggiate a destra che conducono alla base di un camino dove si sosta (45 m, V, V+ e III).
6° TIRO: Risalire il camino ben appigliato, poi proseguire orizzontalmente su cengie per una quindicina di metri sino ad un secondo breve camino fessurato. Sosta al termine del camino presso una Madonnina (35 m, III e III+).
7° TIRO: Scalare il successivo camino strapiombante rimanendone possibilmente all’esterno, poi ancora orizzontalmente a destra su comoda cengia sino al suo termine alla base di un ripido diedro (30 m, IV+ e II. I chiodi della sosta sono poco visibili in basso).
8° TIRO: Scalare il diedro fessurato rimanendo inizialmente sul lato sinistro dello stesso. Quando le difficoltà aumentano poggiare sul lato destro; all’uscita del diedro un breve tratto semplice adduce ad un muro strapiombante con fessura a destra (cordone in una clessidra). Più sopra continuare con difficoltà decrescenti lungo la fessura piegando al suo termine al terrazzino della sosta posto a destra (35 m, IV, V+ e IV).
9° TIRO: Un primo breve diedro di rocce articolate adduce alla compattissima placca verticale che caratterizza il tratto più impegnativo della salita, comunque azzerabile con qualche difficoltà. Al termine della placca entrare nel camino successivo dove, dopo alcuni metri, si trovano i chiodi della sosta (30 m, IV e VII o A0).
10° TIRO: Continuare nel diedro articolato a destra con roccia via via meno buona sino a sbucare sulla cresta terminale, dove si sosta a piacere sfruttando uno dei numerosi spuntoni presenti (25 m, V-, IV e III).
Continuare in conserva per cresta molto friabile puntando alla vetta della Presolana di Castione che si raggiunge dopo circa 150 m.
Discesa
Al termine delle difficoltà si continua per 120 metri circa su roccette rotte (II grado), fino a raggiungere la sommità. Scavalcato un colletto, verso sudest, si prosegue fino a reperire le tracce che scendono in un canalino (qualche passo in arrampicata ed eventualmente qualche breve doppia). Si perviene nei pressi della Grotta dei Pagani e di qui, scavalcato il crinale attraverso il Passo Nord di Corzene, si torna in Valzurio e al Rifugio Olmo.
- 9 lunghezze
- Impegno: 3-via superiore ai 300 metri, ambiente severo e lungo avvicinamento; ritirata non sempre veloce
- Attrezzatura: via alpinistica con protezioni tradizionali, mediamente proteggibile, con protezioni più rade, ma voli senza conseguenze (R2)
- Difficoltà: VII (VI-/Ao)
- Roccia: calcare
- Accesso stradale: Milano Seriate Trescore Balneario lago d’Endine Clusone Villa d’Ogna bivio a destra per Nasolino e Valzurio
- Logistica: Rifugio Olmo (1819 m), tel. 0346 54192

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