
Pizzo Marta - Il Gipeto
Piacevole itinerario in ambiente alpino, adatto a inizio stagione. La salita si articola per placche compatte, con tiri in aderenza alternati ad altri in fessura, interrotti da cenge che creano un po’ di discontinuità. Particolarmente belli sono il terzo tiro, una tipica placca d’aderenza su microappoggi e il penultimo, caratterizzato da una fessura rossastra a grossi bitorzoli di quarzo, unica nel suo genere. Attenzione all’uscita, che si può fare direttamente per blocchi poco stabili e un po’ lichenosi, ma preferibilmente spostandosi a sinistra e congiungendosi all’altro itinerario, “C’era una volta il sentiero dei Walzer”, un grido di dolore per la devastazione del vecchio tracciato di fondovalle, sostituito da una strada sterrata: una ferita aperta
Avvicinamento
Dall’arrivo della seggiovia del Sagersboden (Valdo Val Formazza) seguire la sterrata per il Vannino fino in corrispondenza del bivio per il rifugio Miriam. Salire verso dx per prati, piegare a dx sotto il settore castello e rimontare i prati sino a trovare una pietraia con ometti, raggiungendo la base della parete. Non seguire i primi spit, (monotiro di 6b), ma risalire a dx una cinquantina di metri sino a trovare l’inizio delle via (scritta in rosso il Gipeto).
Via
(Vedere schizzo) 1°L 5c risalire una cengia erbosa sino a trovare la sosta del secondo tiro. 2°L 6a
3°L 6a 4°L 6a+ 5°L 5c 6°L 6b 7°L 5c
Discesa
in doppia sulla via
Via spittata un po’ “lunga” portare una serie di fiend, specialmente grossi per la fessura della 6° lunghezza

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