
Monte Culino - in traversata dalla Valle di Albaredo con discesa su Talamona.
Salita: imboccare la stradina dal bivio a quota 1370 m circa. Percorrerla per pochi metri, poi imboccare un mulattiera che entra nel bosco (seguire le indicazioni Rifugio Alpe Piazza/Bivacco Legui). Si esce così su un dosso prativo che si risale passando per Corte Grassa e Corte Grande 1615 m. Poi un lungo diagonale verso destra conduce nei pressi di Baitridana 1670 m ed in seguito al Rifugio Alpe Piazza 1835 m. Abbandonare l’itinerario che sale alla Cima di Lago e salire i pendii soprastanti il rifugio per poi a circa 1900 m si attraversa lungamente in direzione SE poassando nei pressi della quota 1893 m, da dove dopo in seguito si entra nella conca dove ci sono le baite dell’Alpe Perdoria 1929 m, una volta nei pressi di queste baite si incomincia a salire l’ampio ma ripido canale in direzione SE (valutarlo bene prima di salirlo), che specie all’uscita in cresta diventa ancora più ripido. Raggiunta la sella di quota 2276 m compresa fra il Monte Culino a sinistra N e la Cima di Lago a SW, in breve si raggiunge la cima con gli sci ai piedi, prestare eventualmente attenzione alle cornici sul versante N (Pedroria). Discesa: scendere ancora per il medesimo itinerario fino poco sopra le baite dell’Alpe Pedroria lasciandole a sinistra ed immettersi gradualmemte nel valangoso vallone che scende a N compreso fra le cime del Monte Pisello ed il Monte Culino, una volta raggiunto seguirlo per un buon tratto verso N fino nei pressi della quota 1499 m. Ora attraversare decisamente verso destra ed abbandonare il vallone, dove nei pressi è visibile un tubo sospeso che dal vallone porta l’acqua a Madrera si attraversa una fascia di bosco con alcuni tratti in leggera salita per poi scendere leggermente e sempre verso destra attraversa una velletta prima di raggiungere in leggera salita le baite di quota 1479 m (stallone). Al piede di questo prato sottostante lo stallone, a destra scende un sentiero nel bosco NE e in breve raggiunge le baite di Madrera 1370 m, scendere questi prati verso NNW incontrando qualche fascia di bosco fino a circa 1100 m dove si raggunge obbligatoriamente la strada che seguendola lungamente passando per Carnello 1135 m che dopo alcuni brevi tratti in salita raggiunge la strada che scende dalla la Bianca fino a Talamona, scendere per questa strada passando da Ronco 956 m dove è possibile oltre alla strada scendere i prati concatenando anche quelli di Premiana, in fine scendere ancora per la strada fino a raggiungere il Ponte dei Frati 540 m presso il tempietto votivo.
Questo itinerario deve essere percorso solo ed esclusivamente con ottime condizioni di stabilità del manto nevoso e con ottimo innevamento almeno fino a 1400 m per la discesa, perchè si svolge su pendii in parte ripidi e valangosi, infestati nella parte bassa da numerosi ontani (maros), che in diverse condizioni possono essere molto numerosi e se non coperti dalla neve rendere la discesa difficoltosa. Oltre Albaredo, superando quattro tornanti, incontreremo a quota 1370 m circa un bivio. A sinistra stacca una stradina. Alcune possibilità di parcheggio. Normalmente la strada è agibile fino a qui. (Equipaggiamento invernale). Lastrada che da Talamona sale alla La Bianca e a Madrera d’inverno non vengono regolarmente pulite dalla neve, invece di norma fino al Ponte dei Frati è sempre accessibile. Sviluppo: in salita 5 km, in discesa fino al Ponte dei Frati 540 m 8 km. Prevedere di lasciare un’auto al Ponte dei Frati o a secondo dell’innevamento dove incomincia, per una volta arrivati a valle, essere organizzati per poter tornare ad Albaredo a recuperare l’altra macchina.

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