Gross Windgallen - da Golzern per lo stafelfirn. - Gross Windgallen - Glarus Alps - Switzerland
Gross Windgallen - da Golzern per lo stafelfirn.

Gross Windgallen - da Golzern per lo stafelfirn.

Gross Windgallen - Glarus Alps - Switzerland

Min / max altitude1395m / 3187m
Duration1 day
Main facingSE
Route typeReturn the same way
GearCorda.
Glacier gear required
Source

Details

Si posteggia nel piazzale della piccola funivia ( 8 posti ) che sale a Golzern (Maderanertal).Dalla stazione di arrivo, 1395m, si segue in direzione Est la stradina che conduce al piccolo lago di Golzern; poco dopo il Gasthaus Golzernsee prendere a sinistra la traccia del sentiero estivo per la Windgallenhutte.. Si prosegue in direzione NE, a circa 1800m di quota i pendii a monte diventano ampi e poco inclinati, presto è visibile anche la struttura del rifugio che si raggiunge in direzione N lungo facili campi di neve. Dal rifugio Windgallen continuare su terreno pianeggiante in direzione NO per accedere al vallone delimitato a Ovest dalla poderosa bastionata del Furggelihorn e ad Est dallo Schwarz Berg.. Dopo un piccolo ripiano a circa 2300m di quota il pendio diventa decisamente più ripido, anche se comunque il modesto ghiacciaio di Stafel, nel suo tratto inferiore non presenta difficoltà di rilievo. Il percorso in questo tratto è di facile intuizione, portarsi in direzione NE verso la poderosa bastionata dell’Holenstock e del Wiss Stockli , quindi nuovamente verso NO per pendii sempre più ripidi sino ad un profondo crepaccio che taglia il pendio nel punto dove questo assume le sembianze di un canalone. La parte centrale di questa “Terminale” è caratterizzata da uno sperone roccioso. Solitamente il superamento di questa notevole spaccatura è più agevole a destra, salendo, dello sperone roccioso centrale, ma in annate particolarmente nevose è possibile anche a sinistra.. Superato questo passaggio non sempre banale il pendio si inclina notevolmente ( intorno i 40° ) ed è esposto a possibili valanghe che per la conformazione del pendio scorrerebbero lungo questo tratto. A quota 2900m si traversa verso sinistra salendo per raggiungere la sommità del nodo roccioso che caratterizza l’accesso alla parte superiore. Da qui per pendii sempre molto sostenuti verso una seconda zona rocciosa che a seconda dell’innevamento si può aggirare sia a sinistra che a destra(l’ultima soluzione parrebbe meno esposta al pericolo di valanghe). Raggiunta la cresta la cresta si continua verso la vetta ormai vicina, il culmine è raggiungibile attraverso un verticale canalino roccioso che se innevato non presenta difficoltà di rilievo. Cima con stazione di rilievo meteo dell’slf. DISCESA: per lo stesso itinerario di salita.

Il tratto chiave è costituito dagli ultimi 400m di dislivello caratterizzati da una “Terminale” insidiosa (pare che in certe estati la si passi solo calandosi all’interno) e da pendii ripidi serrati, in alcuni punti, tra pareti rocciose che richiedono sicurezza sugli sci (tratto in S5, 4.2). Inoltre la scelta del periodo, dell’ora e delle condizioni climatiche risultano basilari per percorrere in sicurezza questo tratto.

Aggiornamento del 21/05/2016 di Satiro Edoardo. Il tratto chiave della salita è compreso tra quota 2800 e la Cima.

Più che su altri itinerari le difficoltà tecniche oggettive, quali schematicamente l’inclinazione del versante di salita( sulla parete finale del Windgallen raggiunge sicuramente i 50°), la presenza di passaggi rocciosi o di misto che rompono la linearità del percorso ecc., si intrecciano profondamente alle condizioni di innevamento (qualità, quantità) , al clima (temperatura dell’aria nel giorno della gita e cicli giornalieri almeno della settimana precedente) e stabilità della neve sulle pareti rocciose (meglio se poco coperte nel caso specifico) almeno su quelle che costituiscono il versante SE della cresta che corre dal Gross Windgallen allo Stafelstock. Altrettanto importante è il fattore “Timing”, naturalmente il mese in cui si effettua la gita e le condizioni climatiche del momento possono far scorrere in un breve “range” gli orari, ma meglio effettuare la discesa del tratto chiave entro le 11:00 (per lo meno dal tardo inverno alla primavera). Pertanto consiglio un’attenta analisi a chi decide di compiere la gita, non limitandosi semplicemente a rapportare le proprie capacità con le difficoltà pure dell’itinerario, ma facendo un quadro chiaro su come le condizioni a contorno in quel momento possono incrementare le stesse o costringerci ad affrontarle in una situazione di maggior precarietà.

**Aggiornamento del 27 maggio 2017: ** Lungo la salita della parete finale sono presenti se non coperti dal manto nevoso alcuni fittoni in ferro tondino per fare assicurazioni in salita o brevi calate in discesa.

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