
Zucco Angelone - Quarto Sperone - Anabasi
Attacco
Dal piazzale della funivia si seguono le indicazioni per il IV sperone. Al primo bivio a sinistra in falso piano poi a destra con svolte fino ad una lapide con croce e dopo ancora un paio di tornanti sulla sinistra triangolo giallo che indica l’inizio della via.
Via
L#| 4c| 25m| Si sale una rampa facile verso destra fino a traversare a destra sotto uno sperone e sostare su due alberi. L#| 5a|25m| Seguire i resinati di sinistra vicino al diedro aiutandosi con passaggio atletico ma facile (difficile all’inizio). In alternativa più a destra ma più difficle e poco appigliato. Sosta a sinistra su fittoni o alberi. L#|4b| 25m| Ci si sposta leggermente a sinistra in una conchetta rocciosa e si sale per lo sperone con appigli ridotti ma belli. Protezioni non vicinissime ma buona aderenza. Sosta alla base di uno sperone su due fittoni. L#|4a| 25m| Salire proprio sopra la sosta (no a destra o sinistra) per lama (resinato in alto dietro una pancia) fino ad una rampa sotto uno speroncino. Lo si supera a destra cercando belle maniglie un po’ nascoste. E’ possibile proseguire dritti (un po’ a sinistra) per placca liscia (5a) fino alla sosta sotto il tetto e traversare a destra (da proteggere) fino a ricollegarsi alla via originale. L#| 4a| 25m| In obliquo a destra e poi per gradoni. L#| 2| 25/30m| Lunghezza di raccordo: traversare e abbassarsi un poco per tracce di sentiero fino alla base di un evidente diedro, posto alla base di una netta fessura verticale. Sosta su tronchi alla base del diedro. L#|5c|25m|Lunghezza chiave della via, molto estetica, impegnativa e continua. Salire nel diedro e superare con difficile movimento verso destra un tetto. Una fettuccia/staffa in loco, quattro rinvii da posizionare (consigliabile farlo in due tempi), fino ad un terrazzino. Da lì seguire tutto il lungo diedro, stando ora a destra ora sinistra ora in opposizione e aderenza, alla ricerca di maniglie e appigli a volte nascosti ai lati. L#|5a/4b| 40m| A sinistra con traverso delicato che costringe ad abbassarsi e poi a risalire una specie di diedro aperto, da cui si esce a sinistra ove si trova fittone. Passaggio un po’ sprotetto ma improteggibile. In ogni caso ben appigliato. Ancora a sinistra (protezione su bella clessidra) poi a sinistra di due alberi. Dritti su uno sperone con una placca fessurata. Sosta alla base di uno sperone verticale su due fittoni. L#|5a| 30/40m| A sinistra dello sperone per prato e rocce rotte (attenzione). Proseguire poi a destra su una placca liscia (protezione su catena) fino ad uscire su una cresta esposta, con qualche sasso mobile, che si risale fino al suo termine. Poi a destra per blocchi accatastati fino alla sosta sotto il risalto sommitale (la “patata”). L#| 2| 15m| Traversare a destra (un fittone di protezione intermedio) sotto la “patata” fino a due fittoni. L#| 4a|50m| Per lame e placche ben appigliate semplici e poi per cresta elementare. Sosta su fittone resinato o spuntoni.
Slegati si prosegue per il sentiero segnalato in cresta fino a giungere in vetta allo Zucco (10 min) ove si trova l’antenna e la croce poco oltre.
Discesa
Dalla vetta si torna leggermente indietro e si svolta a nord per un ripido sentiero nel bosco segnalato (bianco/rosso). Giunti alla forcella con baita si svolta a destra per strada o pista da sci e al parcheggio (30 min).
Completamente al sole anche in autunno inoltrato. La roccia calcarea si scalda facilmente. La quota non elevata (1100) permette un veloce scioglimento della neve anche in inverno; attenzione solo alla discesa a nord con neve.
280 metri di via per 11/13 tiri. Lunghezza da non sottovalutare anche perché il tiro chiave è abbastanza in alto.
Itinerario logico, sul più lungo sperone del Pizzo. Elegante con un tiro centrale molto estetico e difficile.

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