
Terza Cima Venezia - per la Vedretta Serana
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Dal parcheggio presso il rifugio-albergo Genziana si tralasciano le indicazioni per il rifugio Corsi per proseguire lungo la strada che porta all’ex hotel Paradiso. Attraversato il torrente Plima su un ponte si lascia la strada poco prima dell’albergo in rovina e cercando di seguire il segnavia estivo 31 si prosegue in piano in direzione sud e poi in moderata salita tra radi alberi verso SW guadagnando progressivamente quota lungo la sponda destra idrografica del torrente che in questo punto forma una profonda forra. Superata quota 2200 m si piega gradualmente a sinistra e puntando a SE – passando per la q. 2270 m – si risalgono pendii ideali per lo sci punteggiati da qualche rado albero. Dopo un breve falsopiano si punta alla q. 2482 m della carta 1:25.000 e lasciatala alla propria sinistra si risale direttamente un breve ma ripido pendio che permette di accedere all’evidente canalone che si incunea tra Cima Serana e la quota 2938 m. In moderata salita ci si porta al centro del canalone e con pendenza via via più sostenuta lo si risale interamente fino ad uscire su un pianerottolo pianeggiante proprio in corrispondenza della cifra finale “8“ della quota 2888 m di Cima Serana (carta Tabacco foglio n. 08). Con breve tratto in falsopiano si piega a est per risalire un nuova ripida rampa alta poco meno di 100 m che porta finalmente ai dolci pendii superiori. Aggirata la depressione q. 2891 m si monta facilmente sulla Vedretta Serana, ormai in vista della cima che si scorge leggermente spostata sulla destra. Con elementare percorso si risale tutto il facile ghiacciaio inizialmente in direzione Sud, poi gradualmente SW, fino a giungere allo spartiacque con la valle di Peio a q. 3310 m circa. Dopo pochi metri la cresta est presenta una gobba un po’ripida e stretta che se in buone condizioni si può superare sci ai piedi con alcune strette inversioni – fare comunque attenzione all’esposizione! Dopo questo gradino la dorsale prosegue nuovamente molto larga fino all’ormai prossimo punto culminante, caratterizzato da una piccola croce di legno.
Itinerario di gran classe che prevede il superamento di un evidente canalone visibile già dal parcheggo al termine della strada. Dal basso fa più impressione del dovuto: in realtà solo circa 100 m di dislivello sono piuttosto ripidi (intorno ai 30° o poco più) e se la traccia è in buone condizioni non vi sono particolari problemi. La ripida parte centrale è in netto contrasto con la parte alta che si svolge sulla tranquilla e poco pendente Vedretta Serana. Poco prima della cima occorre superare una gobbetta un po’ esposta. In condizioni normali di innevamento per l’effettuazione della gita è sufficiente la normale attrezzatura da scialpinismo, pur svolgendosi su ghiacciaio.
Itinerario completamente esposto a nord e che quindi più di altri conserva buona neve polverosa quando altrove sono già presenti fastidiose croste da rigelo.

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