Cima di Gana Bianca - Per il versante N dalla Val Soi con discesa per il lato di Casletto - Cima di Gana Bianca - Bündner Oberland - Adula - Tessin E - Switzerland
Cima di Gana Bianca - Per il versante N dalla Val Soi con discesa per il lato di Casletto

Cima di Gana Bianca - Per il versante N dalla Val Soi con discesa per il lato di Casletto

Cima di Gana Bianca - Bündner Oberland - Adula - Tessin E - Switzerland

Min / max altitude850m / 2842m
Duration1 day
Main facingN
Route typeloop
Source

Details

Accesso

Si parcheggia sulla stradina che da Dangio sale all’Alpe Soi, quota a seconda delle condizioni di innevamento.

Salita

Si segue la stradina (tagli possibili con il sentiero) sino alla curva quota 1240 m( poco sotto Soi), qui si entra nel letto del torrente che si attraversa salendo in direzione SE. Generalmente si procede lungo un grosso valangone di fondo, si supera il piccolo alveo del torrente che scende da Stabbio di Largario per risalire un breve tratto della sua destra orografica prima di portarsi sul dosso articolato della sua sinistra orografica. Si sale lungo questo pendio in direzione S sfruttando vallette e dossi senza disdegnare, se serve, anche il tratto di bosco a destra salendo. A circa 1600 m di quota il terreno si fa più regolare ,ma sempre ripido, ci si sposta progressivamente verso SW per raggiungere una paretina (punto fondamentale per passare al tratto alto della salita) alla cui base è possibile passare una poco marcata valletta e con un traverso su terreno ripido e leggermente esposto verso W-SW si prende il sostenutissimo pendio di Droson lungo il quale si giunge alla quota 2015. Da questa quota alla conca di Stabbio di Largario si risalgono e attraversano in direzione SE pendii amplissimi, aperti e sempre molto inclinati. E’ un tratto che non richiede grande intuizione, ma bisogna saper tracciare tagliando piuttosto alti. Dalla conca di Stabbio di Largario con buon innevamento si può salire ancora molto con gli sci ai piedi verso la cresta N della nostra vetta. Con innevamento sicuro sfruttando, alcuni ripidi scivoli, si può arrivare sin circa 2750 m di quota con gli sci ai piedi quasi sotto la verticale della cima stessa, poi a piedi superando prima delle roccette poi un breve ripido pendio innevato sino sulla cresta N a pochi metri dalla croce posta sul culmine.

Discesa

Dalla cima fare qualche metro in cresta e poi scendere sul versante N, qualche stretta curva sull’itinerario di salita prima di spostarsi progressivamente verso destra NE per trovare il passaggio tra le rocce. Sotto si apre uno splendido pendio in direzione N, si supera una dorsale poco marcata verso destra e quindi altro splendido pendio che fa perdere quota rapidamente. Sui 2500-2450 m di quota ci si sposta nuovamente verso destra per superare un’altra dorsale oltre la quale si aprono i suggestivi e splendidi pendii di Casletto. Sciando lungo le linee più sicure a circa 2050 m bisogna infilare un ripido e stretto canalino che permette il superamento di uno sbarramento roccioso, all’uscita,dopo un brevissimo pendio, se ne percorre un secondo. Al termine di quest’ultimo il terreno torna a diventare più aperto; dopo una cinquantina di metri di dislivello si piega verso NW su una ripida costa oltre la quale un ultimo tratto sempre molto inclinato, ma con un po’ di vegetazione di troppo permette di raggiungere in direzione N il fondo della Val Soi in località Piana. Lungo questa si può passare dalle baite di Comascoi o raggiungere direttamente il tornante a quota 1240 sulla stradina per Dangio che si segue sino al punto di partenza.

  • La scelta del momento è fondamentale per percorrere questo itinerario, la neve deve essere stabile, ma abbondante, solo così si potrà compiere con soddisfazione la gita usando gli sci che da uno sguardo superficiale sembrerebbero poco appropriati per questo luogo.
  • Alcuni passaggi chiave non vanno mancati; in salita a ca. 1800, perdendo qualche metro bisogna attraversare una valletta sotto una paretina e fare un ripido traverso un po’ esposto verso W-SW prima di salire il sostenutissimo pendio di Droson fino alla quota 2015.
  • In discesa dalla vetta portarsi, abbandonata la cresta, dopo alcune curve sulla massima pendenza progressivamente verso NE dove, con ottimo innevamento, è più facile trovare il passaggio sciabile fra le rocce.
  • Se si segue il nostro itinerario di discesa non bisogna mancare un paio di canalini collegati che permettono di superare uno sbarramento del vallone, quota 2050 ca., poco a valle dell’uscita di questi compiere un ripido traverso su una dorsale con vegetazione a volte fastidiosa verso NW.
  • Se dovessi scegliere per andarci tra primavera e inverno opterei per quest’ultima stagione dopo un adeguato periodo di bel tempo
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